Giochi per imparare i nomi

Giochi per imparare i nomi

Sono seduto sull’erba
Il gruppo si dispone in cerchio, tutti sono seduti sulle sedie, una sedia rimane vuota. Una delle due persone sedute a fianco di quella vuota si siede su di essa (inizia chi ha la reazione pronta) dicendo «sono», il successivo prosegue dicendo «seduto>’, il terzo sedendosi dice «sull’erba», e il quarto, occupando la sedia vuota, dice «col mio amico Piero». Piero in seguito occupa il posto vuoto e si ricomincia la sequenza dal posto vuoto lasciato da Piero finché tutti sono stati nominati una volta, oppure il gruppo si è stancato del gioco. L’animatore dovrebbe stare attento affinché si mantenga il dinamismo del gioco.

La catena dei nomi
Il gruppo si dispone in cerchio. Chi inizia dice il suo nome accompagnando ogni sillaba con un battito ritmato, per esempio: Alessandro batte due volte le mani per «A-les», e salta due volte in aria per «sandro». Poi tutto il gruppo lo ripete contemporaneamente. La persona alla sua sinistra si presenta col proprio nome e battito ritmico, e tutto il gruppo ripete i due nomi e i gesti. Si prosegue finché è concluso il giro.
Osservazione: Se il gruppo è composto di più di dieci partecipanti, conviene ricominciare il giro dopo le prime otto persone. La combinazione del nome col gesto aiuta molto a memorizzare il nome delle persone.

Eco dei nomi
Il gruppo si dispone in cerchio e l’animatore si presenta col proprio nome, accompagnandolo con un movimento. Per esempio «Hoci» per I’”Ho» facendo un cerchio con le braccia e per «ci» facendo uno starnuto. Dopo di che il gruppo ripete il nome e i movimenti del presentatore come un’eco. Il giro continua finché ognuno si è presentato. L’animatore dovrebbe stare attento che non si ripetano gli stessi movimenti per rendere il gioco più divertente. Non fare movimenti troppo difficili (evitare possibilmente il salto mortale o altri esercizi di alta acrobazia).

Il treno dei nomi
Il gruppo si dispone in cerchio. Il presentatore gira a zig-zag all’interno del cerchio imitando il suono di un treno. Si ferma a caso davanti ad una persona dicendo: «Ciao, sono Maria, come ti chiami?». La persona dice il suo nome: «Enzo». Allora Maria fa un grande sorriso e alza alternativamente gamba e braccio di ogni lato ripetendo: «Enzo, Enzo, Enzo, Enzo,Enzo». Poi si gira, posando le mani di Enzo sui suoi fianchi e parte di nuovo come un treno per raccogliere un’altra persona. Ogni volta, ogni«carrozza» del treno fa un mezzo giro in modo che ogni persona abbia la possibilità di presentarsi come locomotrice. Se il gruppo supera le dieci persone, conviene spezzare il treno dopo cinque carrozze per non far aspettare quelli che stanno in cerchio.
Osservazione: è consigliabile non iniziare un incontro con questo gioco, perché potrebbe spaventare chi si sente timido o bloccato di fronte a persone sconosciute. Se il gruppo si è liberato già un p0′, è un ottimo mezzo per scatenarsi.