Giovani speranza del mondo – riflessione tematica

Giovani speranza del mondo

Diseguaglianza familiare, parità dei sessi, vita politica, istruzione

di Miela Fagiolo D’Attilia, redattore di Popoli e Missione

Educare per capire dove va il mondo

A cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio mutamenti epocali hanno trasformato gli scenari sociali, culturali e geopolitici del pianeta. Con una velocità mai conosciuta nella storia dell’umanità, come in un gioco di scatole cinesi, una rivoluzione ha trascinato le altre: internet, la ricerca tecnologica e le frontiere dell’intelligenza artificiale, le migrazioni di massa, la globalizzazione e le culture figlie del meticciato, il ruolo della donna, l’inquinamento, i movimenti ecologisti. Le generazioni protagoniste del cambiamento non sempre sembrano essersi rese conto degli orizzonti nuovi che si aprivano e in una manciata di decenni poche cose sono rimaste come prima. E tutto ha finito per convergere sulla famiglia, cellula primaria della società, crocevia di generazioni, laboratorio di affetti, sfide educative e gioie. Ma anche di problemi e tensioni, oggi più che mai visibili nei rapporti interpersonali e tra le generazioni. Il fatto è che figli, genitori, nonni o zii che dir si voglia, tutti facciamo parte di una famiglia con uno o più ruoli che abbiamo la responsabilità di ricoprire al meglio. Constatazione tutt’altro che scontata se ci soffermiamo sulle parole di papa Francesco al Croke Park Stadium di Dublino il 25 agosto scorso durane il Forum internazionale delle famiglie in Irlanda, a cui hanno partecipato 60mila persone di 116 Paesi e seimila giovani. «Il matrimonio cristiano e la vita familiare – ha detto il papa – vengono compresi in tutta la loro bellezza se sono ancorati all’amore di Dio, che ci ha creato a sua immagine così che potessimo dargli gloria come icone del suo amore nel mondo. Papà e mamme, nonne e nonni, figli e nipoti, tutti chiamati a trovare nella famiglia il compimento di quell’amore». La vita familiare può essere una grande avventura esistenziale in vista della realizzazione dei progetti personali di ciascun membro, nella pienezza di vita che il Vangelo promette a chi segue la Parola di Dio.

Donna, evoluzione della specie

Il magistero del papa in tema di vita della coppia e di famiglia è espresso chiaramente nella lettera apostolica Amoris Laetitia, dove nel capitolo “La realtà e la sfida delle famiglie” in merito al ruolo della donna, si legge una ferma condanna della violenza di genere, a causa di situazioni provocate «non dal fenomeno dell’emancipazione della donna, ma dalla persistenza di costumi androcentrici inaccettabili e da eccessi delle culture patriarcali che considerano la donna come essere umano di seconda classe». Oggi la presenza femminile nel mercato del lavoro ha raggiunto professioni un tempo off limits per le donne. I dati Istat più recenti parlano del 49% di occupazione femminile, cifra in crescita rispetto alla media nazionale ma molto più bassa rispetto al 62,4% del resto d’Europa. Cifre importanti che raccontano la determinazione con cui le donne si sono preparate ad affrontare sfide professionali, culturali e sociali in cui l’asticella da superare è sempre più alta. Donne pilota d’aereo, dirigenti d’azienda, chirurghe o magistrati, sindache o scienziate oggi non fanno più notizia come qualche decennio fa. Resta però quello che una donna impegnata fuori e dentro casa deve affrontare in termini di fatica fisica e psicologica, con performances che richiedono tenuta di nervi e fisico palestrato. Tutto da affrontare è il tema di quanto l’impegno di una madre costi alla famiglia in termini di assenza da casa e dai ruoli di cura e sostegno a figli, anziani e malati (per non parlare del marito) tradizionalmente a lei affidati. Maestra del dopo scuola, tassista, badante per i vecchi di casa, cuoca, sarta, medico di pronto intervento e quant’altro, una donna in casa è l’ombelico di quel microcosmo chiamato famiglia. E se porta uno stipendio a casa, la vita migliora per tutti, visto il preoccupante panorama delle diseguaglianze familiari in Italia.

Diseguaglianze familiari

Dai dati Istat sul 2017, emerge l’aumento del numero delle famiglie povere rispetto a quelle ricche, con una accentuazione più forte al Sud della penisola rispetto alle regioni del Nord. In Italia la povertà assoluta tocca un milione e 778mila famiglie in cui vivono cinque milioni e 58mila persone, mentre la povertà cosiddetta “relativa” riguarda nove milioni e 368 mila italiani. Le famiglie di stranieri rientrano nella maggioranza in quest’ultima fascia con una spesa di circa mille euro in meno rispetto agli italiani, e i consumi per le voci alimentari e consumi abitativi (acqua, gas, luce). Dall’altra parte, solo l’1% degli italiani possiede il 21,5% della ricchezza nazionale, una quota che sale al 40% se la fascia over the top si allarga al 5%.

Diritto – dovere di studiare

Tra le molte riflessioni che queste cifre impongono di fare, ne rileviamo una tra le righe: il tasso di bocciature nelle scuole dell’obbligo è più alto negli istituti scolastici con un indice socio economico più basso. Lo evidenzia una ricerca di Save the Children sull’Infanzia a rischio in Italia del 2017, confermando quanto messo in luce dall’Istat e cioè che i laureati hanno un tenore di vita più alto rispetto a chi ha un diploma di scuola superiore e di chi si è fermato alla licenza elementare. Nemmeno la globalizzazione e le rivoluzioni tecnologiche a pioggia hanno cambiato la legge che la formazione culturale è premiante nella realizzazione della persona. È la cultura – intesa anche solo come desiderio di apprendimento, apertura, conoscenze e approfondimenti tematici – che rivela lo spessore della formazione familiare, ovvero la quotidiana trasmissione di saperi, testimonianze, esperienze e valori delle generazioni passate. È la cultura che permette ai giovani di formarsi uno spirito critico, un bagaglio di idee in base alle quali elaborare nuovi progetti personali. Chi resta chiuso all’uso più superficiale dei social e della rete, chi cresce guardano a modelli effimeri e senza contenuti non sa nemmeno immaginare cosa fare della propria vita. La prima ricchezza che una famiglia può trasmettere ad un figlio è la possibilità di costruirsi un futuro gettando fondamenta solide. E più che di diritto, sembra opportuno parlare di dovere di studiare.