Giovani testimoni nel mondo – riflessione biblica
Giovani testimoni nel mondo
At 1, 6-8. At 2, 1-13
Riflessione biblica di don Luigi Verdi (Fraternità di Romena)
Gesù risorto riappare ai suoi e prima dell’Ascensione al cielo lascia un testamento: “con la forza dello Spirito, mi sarete testimoni in tutto il mondo”! Ma i suoi discepoli pensavano ancora al regno che Gesù avrebbe ristabilito su Israele: avevano in mente sempre il potere, l’essere importanti per quella visibilità desiderata che però li ha portati a scappare nel momento del bisogno di Gesù. Quando nella vita coltivi sogni che sono veleni (la voglia di potere, di contare, di comandare…), la vita ti fa capire che ti aspetta nel concreto dove hai solo paura e ti nascondi. Prima della Pentecoste, gli apostoli sono così impauriti e chiusi, da farsi sorprendere dallo Spirito che li tira fuori, li trasforma in ciò che non avevano mai pensato di diventare: e tutto si fa più semplice, più libero. Addirittura la gente li capisce benissimo nella propria lingua: sente “parlare delle grandi cose di Dio!”. E’ Dio che si fa sentire, tocca il cuore e la vita di tutti: e gli apostoli sono semplici strumenti di un’armonia nuova divina, l’armonia di un Dio che vuole salvare tutti perché ama tutti. Eppure gli apostoli erano “seduti” nel Cenacolo: il suono di tuono, il vento forte e il fuoco li sconvolgono e li portano ad uscire, a muoversi perché la testimonianza si fa sempre in cammino, non come una conferenza comoda. Quello che Gesù promette prima e dopo la Pentecoste è: “mi sarete testimoni”. Saranno testimoni di Lui, di quello che ha annunciato e operato: testimoni di un amore più grande che dona la vita, che perdona, che accoglie e non giudica. Il contenuto di questa testimonianza non è lo stile comunicativo, ma la storia di Gesù che trasformerà chi incontrerà. Una storia fatta di incontri, di dialogo, di apertura: mai di giudizio o chiusura, dove ti senti più importante degli altri. Erano tutti stupiti di quello che dicevano e operavano gli apostoli dopo la Pentecoste: la nostra testimonianza potrebbe creare stupore, ma anche essere umile, nascosta e profonda. Non allarmiamoci se la quello che testimoniamo non è immediatamente visibile: pazienza anche se vi deridono come se foste pieni di spritz: “Sono pieni di vino dolce” dicevano degli apostoli. Sarebbe bello chiedersi come essere testimoni nelle nuove piazze della storia: quelle virtuali dei social. Già nel proporci con semplicità, per quello che siamo e di bello facciamo, con umiltà e fiducia, nella libertà e leggerezza: saper perdonare, amare, vivere di tenerezza e fedeltà. E’ la Via della Resurrezione che a Romena proponiamo per tutti quelli che arrivano: una testimonianza che ti riporta alla vita.
Oggi dove e quando siamo chiamati ad essere testimoni? Che fuoco di Pentecoste potrebbe sbloccare le nostre paure? Magari siamo chiamati ad essere testimoni in classe, con gli amici, nel lavoro: essere capaci di portare il vangelo del rispetto, della tenerezza, dell’incontro. Oggi poi che certi problemi, come il bullismo, cyber bullismo e il disimpegno, ci toccano, essere testimoni è essere coraggiosi come quella ragazza svedese che ha fermato un aereo per far scendere un afgano condannato a morte nel suo paese. Il coraggio di andare controcorrente, di pensarla con la propria testa e difendere chi è più debole.